Cos’è il malto della birra

Prodotto dalla germinazione dei cereali, il malto è probabilmente l’ingrediente più importante della birra in quanto ne determina le qualità organolettiche (colore, consistenza, gusto, ecc.).
Qualsiasi tipo di cereale, compreso riso, frumento, avena e segale, può essere usato per fare il malto, ma quello di gran lunga più utilizzato per la produzione della birra è l’orzo, cereale ottenuto da un preciso tipo di graminacea, l’Hordeum.

Cos’è il malto e scopo della maltazione

Il malto è un ingrediente essenziale per la produzione del mosto, il liquido saturo di zucchero prodotto dopo che il malto è stato immerso in acqua calda e dove si sviluppano varie reazioni chimiche, tra cui la trasformazione dell’amido in destrine, che rimarranno inalterate nella birra, e in maltosio, destinato poi a fermentare producendo alcol.

L’orzo utilizzato per la produzione della birra è generalmente di tipo distico, ricco di enzimi e di amido, ma povero di proteine che tendono a sedimentare, rendendo la birra torbida; deve inoltre possedere una scorza (glumella) sottile per agevolare la filtrazione.

La maltazione permette di produrre dei nutrienti che favoriscono l’attività fermentativa e prepara l’amido per la conversione in zucchero più solubile agli enzimi.
Per preparare la birra, si può utilizzare il malto in grani (all-grain), l’estratto di orzo maltato, presente nel kit, oppure grani ed estratto insieme (E+G).

Come avviene la maltazione

La prima fase della maltazione consiste nella germinazione dei chicchi d’orzo, che serve a scindere l’amido in maltosio, uno zucchero facilmente attaccabile dai lieviti.

Il processo si ottiene lasciando il cereale in ammollo per 24-60 ore, cambiando l’acqua almeno ogni 12 ore, fino a che i grani non raggiungono il 45% di umidità interna; per non pregiudicare la germinazione, la temperatura non deve subire alterazioni e deve essere compresa tra i 15 e i 18°C.

Dopo averli fatti sgocciolare, i chicchi vengono stesi su un piano in un ambiente ventilato.

Quando i germogli (radichette) diventano sufficientemente lunghi (ovvero dopo 8-15 giorni), si procede con l’essiccazione che si compone di 2 fasi: nella prima fase, si lasciano essiccare i grani a 40°C per un paio di giorni in ambiente arieggiato, in modo da arrestare il processo di crescita, senza intaccare la capacità degli enzimi di convertire l’amido in zucchero. Nella seconda fase si esegue la tostatura in un forno aperto a 75-100°C circa; il malto così ottenuto, anche detto “malto base”, è dotato di attività enzimatica e impartisce dolcezza al prodotto finale, aggiungendo sapore e colore.

L’aggiunta di fasi successive, con diversi gradi di tostatura e di modificazione dei grani, permette di ottenere diverse tipologie di malto per la birra. Talvolta i grani vengono maltati oltre il punto in cui gli enzimi rimangono attivi per conferire un sapore tostato e un colore più scuro al prodotto finale.

Tipi di malto

Il sapore e il colore della birra variano a seconda delle tipologie di malto utilizzate dai birrai.
I tipi di malto possono essere così classificati:

– Malto base (o normale)

così viene chiamato il tipo di malto dotato di attività enzimatica che costituisce l’elemento basilare per la produzione della birra. A seconda delle temperature con cui vengono tostati i grani, si può ottenere il malto Pilsner, da cui si ricava la birra chiara, il malto Pale, leggermente più modificato del precedente, e il malto Vienna/Monaco, che conferisce una colorazione più scura alla birra.

– Malti speciali

conferiscono particolari qualità organolettiche alla birra, come corpo, colore e gusto. Ne sono esempi i malti caramellati, ottenuti tostando l’orzo germinato a 180-210°C; tra i più noti, troviamo il malto CaraPils, Crystal e CaraMunich.

– Malti scuri

ideali per realizzare birre dal colore scuro e dal sapore con una nota di affumicatura o di tostatura, includono il malto Chocolate, che richiama l’aroma del cioccolato e del caffè tostato, il malto Bamberg, dal sapore tipicamente affumicato grazie alla tradizione di alimentare il fuoco con ceppi di legno di faggio, il malto Roast Barley, dal colore scuro e il sapore molto intenso usato per le “Stout”, e infine il Black Malt, malto tostato a temperature molto elevate con un profondo aroma tostato-affumicato.

Come fare birra fatta in casa con kit: guida passo passo

Per tutti gli amanti della birra questi ultimi anni hanno visto la forte diffusione sul mercato dell’oggetto dei desideri: un kit per prepararla in casa.

Quella che potrebbe sembrare un’impresa, in realtà, richiede soltanto applicazione e tenacia. Qui di seguito vediamo come fare, seguendo passo per passo le procedure.

– Il kit

Sul mercato sono disponibili ormai diversi kit, in più formati e in più confezioni. Le differenze nel prezzo sono giustificate dalla diversa qualità o dal diverso numero di componenti previsti all’interno del completo.

La parte più importante è rappresentata dal fermentatore, all’interno del quale la birra assumerà una notevole parte della propria consistenza. E’ formato da un rubinetto (per i travasi) e da un’apertura per controllare l’avanzamento della fermentazione. Altra parte importante è la tappatrice, da cui dipende il confezionamento della nostra birra. Una buona chiusura permetterà un risultato finale più gradevole e il modello a colonna è preferibile, seppur non contenuto in tutti i kit.

Il densimetro servirà ad avere un’idea più chiara del prodotto che sta venendo fuori mostrando la densità della birra. Una valida alternativa è rappresentata dal rifrattometro, uno strumento che permette di conoscere la densità della soluzione “sprecando” una sola goccia per il test, a differenza del cilindro di mosto da prelevare per il densimetro.

Il kit è completato, solitamente, dal gasatore, da un secchio per il travaso e da termometri.

Vanno acquistate, a parte, le latte contenenti la miscela di malto e l’estratto di luppolo (qui troveremo più soluzioni, è opportuno scegliere secondo i propri gusti e secondo la propria esperienza), in quanto quelle contenute nei kit potrebbero non coniugarsi con i gusti personali.

– Mettersi al lavoro: la prima cosa da fare

Prima di tutto è fondamentale pulire per bene il kit appena comprato. Prima e dopo ogni uso, è opportuno effettuare un’adeguata pulizia (onde evitare infezioni o cattivi sapori). Possono bastare abbondanti dosi d’acqua o, al limite, dei detergenti appositi per questi prodotti.

– Lavorare al preparato di malto e al mosto

Iniziamo la vera e propria produzione della birra. E’ consigliabile tenere la latta contenente il preparato a bagno maria o comunque vicino a fonti di calore per qualche minuto, al fine di renderlo più liquido. Infatti, una volta aperto vi accorgerete che la condizione iniziale è più simile ad una melassa (particolarmente viscosa) che ad una sostanza liquida. In una pentola con circa 4 litri d’acqua scioglieremo il malto.

Per il mosto, diluire a seconda della densità desiderata. Se all’interno del barattolo restano dei depositi di mosto lungo le pareti, sarebbe opportuno cercare di ripulirlo con acqua calda, per evitare sprechi di materiale.

Tenere sul gas per circa 5 minuti, avendo cura di non andare oltre la temperatura d’ebollizione.
E’ bene ricordare che la qualità dell’acqua può condizionare fortemente il prodotto finale. A tal proposito, per evitare qualunque problema riconducibile all’acqua da rubinetto, quelle in bottiglia andranno più che bene.

Durante questa operazione, potrete seguire le indicazioni del kit a seconda della quantità di zucchero da inserire. Non tutti i kit prevedono dei dosatori, ma nel caso che il vostro ne sia fornito, utilizzatelo secondo le direttive delle istruzioni. Potete utilizzare il classico zucchero semolato o, se avete voglia di provare nuovi gusti, lo zucchero di canna.

Fate sì che la vostra soluzione sia ben amalgamata e sufficientemente fluida. Al termine di questa operazione, lasciate riposare il liquido. Per far sì che la temperatura diminuisca più in fretta, potete inserire la pentola in una vasca con del ghiaccio.

– Un passaggio cruciale: la fermentazione

Una volta che il preparato avrà raggiunto circa 25 °C, versarlo all’interno del fermentatore. Fate particolare attenzione a non disperdere liquido (è molto difficile da ripulire). Solitamente le ricette sono messe a punto su contenitori da 23 litri e il mosto non raggiunge questa quantità, quindi versare acqua per riempire completamente il fermentatore. E’ sempre consigliabile utilizzare acqua in bottiglia, possibilmente a temperatura ambiente. Attenzione al fatto che l’acqua non sia troppo fredda: potrebbe infatti danneggiare il mosto in fase di fermentazione, limitando quest’ultima o compromettendola seriamente. Di fatti, è importante che la temperatura della soluzione di acqua e mosto all’interno del fermentatore sia ricompresa tra i 17 °C e i 24 °C durante tutto il periodo di fermentazione.

– Preparare il lievito

E’ dunque giunto il momento di aggiungere il lievito alla nostra soluzione a riposo nel fermentatore. A onor del vero, viste le tempistiche richieste, sarebbe preferibile iniziare a lavorare al lievito contemporaneamente allo scioglimento del mosto nella latta. In questo modo, riusciremo a guadagnare tempo, concludendo l’intero processo in tempi più brevi.

Per reidratare il lievito secco, inserire in un piccolo pentolino una quantità d’acqua idonea per scioglierlo (non più di tre bicchieri) e controllare che la soluzione non superi i 32-33 °C. Tenere sul fuoco per circa un quarto d’ora e, al termine, lasciare a riposo per pochi minuti (massimo 10).

Il lievito, una volta reidratato, forma un velo marroncino in superficie. Una volta notato quest’ultimo particolare, risulta essere ideale un’ulteriore mescolata, affinché l’amalgama migliori in consistenza. Al termine di questo procedimento lasciare a riposo il lievito per qualche minuto.

– Effettuare le dovute misurazioni di densità

In molti suggeriscono misurazioni di densità ad una soluzione già mescolata di mosto e lievito. Da un altro punto di vista, consigliamo di effettuare le misurazioni prima dell’aggiunta del lievito al mosto.
La misurazione della densità è un passaggio assolutamente fondamentale, in grado di darci un primo e attendibilissimo responso sulla qualità del mosto posto in fermentazione.

Attraverso il rubinetto del fermentatore, prelevare una piccola quantità di liquido da versare nel cilindro fornito dal kit. Inserendo il densimetro all’interno del cilindro, il Principio di Archimede porterà l’asta a dei livelli tali da poter leggere i dati emersi, dandoci occasione di maturare un’idea circa la gradazione alcolica della birra, l’eventuale quantità di acqua o tempo di fermentazione di cui la soluzione potrebbe ulteriormente necessitare.

La soluzione potrebbe anche essere assaggiata, tuttavia non è consigliabile per via dei sapori non completamente maturati e che richiederebbero la valutazione di una persona esperta.
Al termine della nostra misurazione è fondamentale non reinserire il liquido prelevato nel fermentatore, in quanto si rischia seriamente di mettere a repentaglio l’intera soluzione.

Il rischio di potenziali infezioni è talmente alto da poter danneggiare il mosto liquido, portando a vanificare l’intero lavoro e a dover intervenire con massicce operazione di pulizia per quel che riguarda il kit.

– Aggiungere il lievito al preparato in fermentazione

Effettuate le dovute misurazioni al mosto e una volta che il lievito è pronto, arriva il momento di aggiungere quest’ultimo alla soluzione in fermentazione. Questa è una fase decisamente importante, in quanto l’unione di questi due elementi fa sì che la soluzione nel fermentatore assuma le vere caratteristiche della birra.

Versare con calma ed estrema attenzione il lievito all’interno del fermentatore e mescolare la soluzione con particolare attenzione alla pulizia di strumenti e attrezzi. Dovrebbe essere fornita nel kit una paletta per poter mescolare il mosto con il lievito.

Terminata questa operazione, chiudere il fermentatore e montare il gorgogliatore al tappo. Quest’ultima azione si rivelerà fondamentale: aggiungendo infatti un liquido al gorgogliatore (potrebbe essere acqua o alcool, come whisky o vodka) ci si assicura la creazione di una sorta di barriera tra la birra in fermentazione e l’ambiente circostante. L’utilizzo di liquidi idonei, tra cui quelli citati precedentemente, rendono praticamente innocuo un eventuale ingresso degli stessi all’interno del fermentatore.

– Mettere a riposo la birra in fermentazione

Come detto, l’unione del lievito al mosto dà vita alla birra. Tuttavia, ultimato questo procedimento, la soluzione richiede diverso tempo per completare la fermentazione e per assumere il sapore delicato della bevanda desiderata.

Il fermentatore va situato in un posto lontano dalla luce e da fonti di calore, possibilmente buio e con una temperatura media di circa 20 °C. In pochissime ore inizierà il processo di fermentazione e potremo notare le prime bolle salire lungo il contenitore.

Quelle che vediamo salire per il gorgogliatore non sono altro che delle particelle di anidride carbonica (CO2), le maggiori responsabili del gonfiore addominale da birra e che una buona produzione cerca di ridurre ai minimi livelli possibile. Se il gorgogliatore, per vari motivi, non producesse più bolle d’aria, ciò non significherebbe che il processo di fermentazione si sia fermato.

A questo punto, non ci resta che tenere la nostra birra in fermentazione per circa una settimana. Nel corso di questi giorni è molto importante tenere costantemente sotto controllo il livello di densità della soluzione, in quanto a seconda del responso potremmo decidere di aggiungere ulteriori giorni di fermentazione alla settimana prevista inizialmente.

E’ sconsigliato l’utilizzo del rifrattometro per queste ultime misurazioni, in quanto l’alcool potrebbe far risultare dei valori eccessivamente sfasati.

Al termine della fermentazione, nel caso notaste eccessiva presenza di sedimenti sul fondo del contenitore, si può procedere con un travaso in altri recipienti.

Questi, come qualunque altro attrezzo impiegato in queste operazioni, devono essere assolutamente puliti. Basta infatti poco per rovinare la birra con delle sgradevoli infezioni.

– La fase finale: imbottigliamento

Siamo arrivati al culmine del nostro percorso. La birra ha completato la fermentazione, ora non resta altro che imbottigliarla. In realtà, il procedimento è tutt’altro che semplice come da questa affermazione potrebbe risultare, ma con le dovute accortezze e precauzioni il risultato si potrà rivelare eccellente.
Il nostro fermentatore da kit è solitamente da 23 litri, quindi dobbiamo adeguarci.

Quali bottigliere utilizzare e quante utilizzarne ? Ovviamente sono assolutamente consigliati i recipienti in vetro più che quelli in plastica (da evitare).

Se usassimo bottiglie da un litro, ce ne servirebbero 23 (quanti sono i litri di birra prodotti). Tenendone tre o quattro di riserva per qualsiasi evenienza, ci prepariamo all’imbottigliamento vero e proprio ultimando ulteriori lavorazioni.

E’ necessario sanificare le bottiglie da utilizzare e i tappi (preferibilmente di tipo bidul) che andranno a confezionare la nostra birra, tramite degli sterilizzatori professionali o, più comodamente, tramite delle soluzioni di acqua calda e bisolfito (altamente igienizzante).

All’interno del kit troveremo il tappatore. E’ preferibile il modello a colonna, per un lavoro di maggior precisione e dalla maggiore sicurezza.

E’ sempre consigliato effettuare un altro travaso dal fermentatore ad una tinozza graduata, in modo da poter facilmente leggere la quantità di litri di birra a nostra disposizione.

Nel mentre di questa operazione si proceda al calcolo dello zucchero da inserire per la fermentazione in bottiglia. La quantità di zucchero è intesa per litro di birra ed è espressa in grammi. Se ad esempio volessimo utilizzare 5 grammi di zucchero per litro, ci occorrerebbero 115 grammi di zucchero (23 litri di birra x 5 grammi di zucchero).

Facciamo riscaldare poco meno di mezzo litro d’acqua e, quando ad ebollizione, versiamo la quantità di zucchero opportuna. Facciamo bollire questa soluzione per qualche secondo e facciamola riposare, portandola a temperatura del mosto.

Una volta che queste saranno equiparate, versare la soluzione di acqua e zucchero nella nostra tinozza contenente la birra e mescoliamo.

Ora è possibile imbottigliare la birra: facciamo attenzione a non esagerare con le quantità per bottiglia e soprattutto evitiamo che ne fuoriesca, in quanto sarebbe un gran peccato buttare qualcosa per cui abbiamo duramente lavorato.

Tappare il prima possibile le bottiglie utilizzando la tappatrice (preferibilmente a colonna).

Al termine di questa operazione, le nostre birre dovranno riposare per un’altra settimana circa prima di poter essere consumate. Se abbiamo utilizzato lieviti ad alta fermentazione, facciamole riposare in ambienti sui 20 °C. Nel caso di utilizzo di lieviti a bassa fermentazione, ambienti a 10 °C saranno più che idonei.

Passati questi ultimi sette giorni non ci resta che assaporare la birra che abbiamo prodotto in casa con il kit.

Kit produzione birra artigianale: gratis guida definitiva

Se stai pensando di buttarti nel mondo dell’home brewing e di farti la tua birra artigianale in casa, ti servono un kit per birra e capire quali siano gli strumenti, le attrezzature e i prodotti per iniziare a produrre la tua prima birra in casa.

Per fare la birra in casa infatti bisogna non solo avere un buon kit per la birra, ma bisogna prima imparare il metodo giusto per fare la birra. Questa guida ti insegnerà come fare la birra artigianale direttamente da casa tua!

– Primo passo: Programmare e studiare la propria birra

Se vuoi produrre la tua birra, ti serve ovviamente un kit per fare la birra in casa. Prima di acquistare i prodotti necessari, tuttavia, c’è bisogno di un periodo in cui si studia e si approfondisce il prodotto, o per lo meno l’idea che abbiamo di esso. Per prima cosa è importante capire che tipo di birra vogliamo produrre. Questo perché ogni tipologia necessità di attrezzature particolari. Inoltre per ogni categoria esistono malti, luppoli e lieviti diversi, che danno colore e aromi differenti.

Il malto da birra: migliori malti per birra fatta in casa

E’ importantissimo scegliere un buon malto da birra. Su web è possibile trovare diverse ricette di malti per birra artigianale già prestabilite, e un consiglio personale che posso dare a tutti colore che per la prima volta si immergono in questo mondo, è che per iniziare la cosa migliore sarebbe acquistare un kit di produzione, che contiene al suo interno i diversi strumenti necessari, ricette prestabilite con anche malti, luppoli e lieviti già pronti per essere utilizzati.

– Kit produzione birra: componenti e attrezzature per fare la birra

Per poterti cimentare con l’home brewing hai bisogno della giusta attrezzatura fare la birra in casa con il kit. Nei kit per fare la birra, come abbiamo già detto precedentemente, è possibile trovare già molta, se non tutta, dell’attrezzatura necessaria per poter iniziare a produrre la nostra birra fatta in casa.

In particolare, ciò che serve è:

1. Fermentatore: kit fermentazione birra

sicuramente il fermentatore è uno strumento fondamentale per poter cominciare. Di kit fermentazione birra esistono di diversi modelli, che vanno dalla plastica alimentare fino a quelli in acciaio inox. I kit birra acciaio ovviamente sono i migliori, perché permettono alla birra di fermentare meglio. Solitamente nei kit produzione, vengono venduti quelli in plastica, che comunque svolgono lo stesso lavoro che potrebbe risultare andando ad utilizzare uno in inox. Esistono bidoni di diverse grandezze, dai 10 litri fino ad arrivare anche a quelli di 100/150 litri.

I fermentatori poi possono avere diverse attrezzature aggiuntive, come ad esempio il rubinetto o il gorgogliatore. Solitamente tutti i bidoni di fermentazione che siano in plastica alimentare o che siano in inox, hanno già un rubinetto a disposizione, che servirà nella fase di imbottigliamento.

Il gorgogliatore invece è uno strumento posizionato sopra il coperchio del fermentatore, che potrà tornarci utile per visualizzare l’andamento della fermentazione, anche se in realtà non è uno strumento che riesce a darci delle informazioni sempre corrette.

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Invece, uno strumento fondamentale, al meno secondo il mio parere, è il tubo per il travaso. Questo servirà sempre in fase di imbottigliamento, quando andremo a travasare dal fermentatore alle bottiglie. È possibile farlo anche solamente aprendo il rubinetto che si trova sulla parte basale del bidone, però, la birra, soprattutto quella giovane che ha appena finito la fase di fermentazione, è molto ossidabile, quindi sarebbe meglio se si riducesse al minimo l’esposizione all’aria, è questo è possibile farlo mediante l’utilizzo di una cannula che andrà inserita nel rubinetto.

2. Densimetro per kit produzione birra

il densimetro è uno strumento fondamentale per poter capire, appunto, la densità del mosto, e quindi poter decidere se si desidera interrompere la fermentazione oppure lasciarla continuare e quindi avere una birra più pastosa. Il densimetro viene venduto con lo strumento più dei flaconcini per il test.

In realtà misurare la densità per un prodotto fatto in casa, è veramente facile, in quanto basterebbe aprire il rubinetto, versare la birra in un bicchiere e vedere con i nostri occhi se il prodotto ha raggiunto gli standard necessari.

Però è anche vero che questo metodo richiede di sprecare molto prodotto, in quanto solitamente è assolutamente sconsigliato aprire il fermentatore per rimetterci dentro la birra utilizzata per i test, per questo l’utilizzo di un densimetro (che comunque sarà molto più preciso rispetto alle nostre sensazioni), ci permette di utilizzare pochi cc, avendo comunque un riscontro accurato.

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3. Dosatore di zucchero per kit birra

una delle cause maggiori per cui la birra scoppia in bottiglia, è proprio perché lo zucchero non è stato dosato correttamente. Avere un dosatore di zucchero che ci permette di dosare le quantità corrette, semplifica e soprattutto salva la maggior parte del nostro lavoro.

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4. Tappatrice, tappi e bottiglie

naturalmente bisognerà pensare anche al momento dell’imbottigliamento. Sicuramente ci vorranno delle bottiglie, che possono però essere riutilizzate, mentre per quanto riguarda i tappi, dovranno necessariamente essere acquistati in quanto è quasi impossibile riutilizzare i tappi riciclati.

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Per le bottiglie di birra vengono venduti i tappi a corona e per poterli inserire nelle bottiglie bisognerà utilizzare una tappatrice a leva.

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5. Detergenti per kit birra fatta in casa

la pulizia è molto importante, sia delle bottiglie, dei fermentatori e di qualsiasi strumento che si utilizza per la realizzazione del prodotto. Questo per evitare di ritrovarci una birra con all’interno lievi non voluti o spore di microrganismi che andrebbero ad irrancidire il nostro prodotto.

Naturalmente poi ci saranno da acquistare i vari malti, lieviti e luppoli necessari per produrre la nostra birra, che solitamente vengono già venduti all’interno dei kit di produzione per la birra.

Ecco qual’è il miglior kit di produzione birra (i migliori 5)

Ho scritto una guida ai migliori kit di produzione birra, quindi puoi trovare le informazioni su un buon kit birra lì.

Ecco comunque alcuni kit birra per principianti (buon rapporto qualità prezzo), consigliati per chi vuole iniziare a produrre la propria birra in casa!

Questo ad esempio è il miglior kit birra fatta casa per iniziare e produrre la birra in una settimana. Si può sperimentare la produzione di birra in casa con un costo basso.

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Questo invece è un kit più prestigioso, per produrre dell’ottima birra. Il costo è comunque contenuto, intorno ai 70 €, e a questo prezzo si può avere della gustosa birra di qualsiasi tipologia, in poche settimane.

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L’ultimo consigliato è il kit birra Cooper, un solido e robusto kit per la birra che permette di produrre in casa birra di qualità veramente elevate. E’ consigliato per chi è già esperto nella produzione di birra artigianale in casa, e permette di unire precisione e velocità.

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Kit fermentazione birra

Un kit fermentazione birra è fondamentale per poter fare una buona birra, soprattutto se si è birrai alle prime esperienze. I più esperti, infatti, spesso fanno uso di elementi acquistati separatamente e scelti in base alle proprie necessità, frutto, quest’ultima, anche dell’esperienza nata dal produrre regolarmente la birra.

I kit di fermentazione più classici sono caratterizzati da alcuni elementi comuni, necessari per ottenere la bevanda bionda. Per prima cosa, un kit contiene un fermentatore, un densimetro, un gorgogliatore, una serie di tubi per il travaso, un termometro, una tappatrice e alcuni prodotti per la sanificazione. A seconda dei kit, poi, possono essere presenti un secondo fermentatore, i tappi o altri elementi utili a produrre la propria birra.

Infine, la maggior parte dei kit offre del lievito e un barattolo di estratto di malto: la presenza di quest’ultimo ingrediente permette di facilitare di molto la produzione della birra visto che non sarà necessario effettuare una serie di procedure complesse come la macinatura del luppolo o l’ammostamento.

Anche se non presenti nei kit, i barattoli di estratto di malto possono essere acquistati a parte. Quando si è un neofita dell’homebrewing è importante effettuare tale acquisto: con il tempo e l’esperienza, invece, si potrà pensare di iniziare la produzione dalla macinatura del luppolo.

Una volta che il kit di fermentazione birra è pronto, si può iniziare a produrre la birra. Non si tratta di un procedimento difficile, ma sicuramente necessita una grossa pazienza, attenzione e anche la consapevolezza che le prime birre potrebbero avere un gusto che non coincide con quello che ci si aspetta: con l’esperienza, con la scelta dei lieviti giusti e dei diversi tipi di malto, si potranno ottenere birre differenti, in grado di soddisfare al meglio le proprie aspettative.

Il processo di preparazione della birra può essere suddiviso in varie fasi. Una prima fase è prettamente di pulizia e sanificazione. Prima e dopo aver utilizzato il kit di fermentazione, infatti, è necessario assicurarsi della sua corretta pulizia, tramite un lavaggio e una sanificazione accurati, secondo quanto indicato nelle istruzioni.

Successivamente, si passa alla preparazione vera e propria, con il riscaldamento dell’estratto di malto per un migliore travaso dal barattolo di origine a una pentola contenente acqua. Mescolare bene è fondamentale, in modo da ottenere un composto omogeneo. In questa fase della preparazione va aggiunto dello zucchero, le cui quantità variano a seconda del tipo di birra che si sta producendo. Il composto deve essere portato ad ebollizione e fatto bollire per alcuni minuti.

Dopo questo passaggio si procede con l’utilizzo del fermentatore: a seconda del tipo di lievito che si usa e dell’esperienza del birraio si potrà versare il lievito direttamente nel fermentatore o procedere dapprima all’idratazione dello stesso. In questa fase del procedimento è importante controllare sia la temperatura del mosto in fermentazione sia, soprattutto, la densità. Il campione utilizzato per la misura della densità non deve essere rimessa nel fermentatore, ma buttata.

I processi che avvengono nel fermentatore vanno controllati con attenzione e, inoltre così come va posta molta attenzione nell’applicazione del gorgogliatore e nell’aggiunta dell’acqua.

Il fermentatore rappresenta la parte più importante del kit visto che proprio al suo interno avviene la trasformazione del malto in birra.

Quando il fermentatore è pronto va disposto in una stanza sicura da urti e al buio. Inoltre, la temperatura della stanza in cui esso viene riposto deve essere costante e di 20-22°C. In questo modo si potrà avere la certezza di un inizio rapido della fermentazione.

Il riconoscimento dell’avviato processo avviene per via uditiva: il fermentatore in questa fase non va aperto, ma si può riconoscere l’avvio della fermentazione dal caratteristico suono che si sentirà nel gorgogliatore.

Indipendentemente dal tipo di kit che si sta utilizzando, la fermentazione deve durare circa una settimana: la durata può variare, più che a seconda del kit, a seconda del tipo di birra che si sta producendo.

Per questo motivo, anche il momento in cui si può effettuare l’imbottigliamento varia: esso non deve mai essere misurato in giorni, ma va valutato in base alla densità del mosto. Imparare a leggere e ad utilizzare il densimetro è quindi fondamentale, soprattutto in questo ultimo, importantissimo passaggio.

Come mi farei una buona birra

Adesso sì che mi farei davvero una buona birra! Peccato però che non sempre si possa avere una bella birra fresca insieme ad esempio ad una cena. Ebbene sì, chi ha il colesterolo alto non può bere molta birra, anzi, non ne può bere proprio. Questo è un bel dilemma perché, come me, ama la birra e li piace veramente tanto. Ad esempio io qui sotto casa ho un pub e ci andrei volentieri perché sta pieno di gente, pieno di belle ragazze, e con due birre, un bel concerto rock, tutto sembra più bello. Però, avendo il colesterolo, non ci posso andare perché bere birra e mi farebbe male. Al massimo si potrebbe intanto iniziare ad andare in palestra fare un bel po’ di allenamento e poi si potrà magari bere un po’ di birra che non sia molta . Ecco, io vorrei una birra ma mi accontento di patate e due belle fettine. La carne e le patate possono sicuramente non farmi pensare alla birra! Anche se una me la berrei davvero!!

Come fare birra artigianale fatta in casa in modo semplice

Spesso si sente la domanda: “come faccio a fare la birra artigianale in casa?” e soprattutto “come faccio a produrre in casa una birra artigianale di buona qualità?“. Queste sono domande che molte persone fanno, e alle quali si può trovare una risposta che corrisponda ai bisogni di ognuno in fattore birra.

Ecco spiegato quindi come fare la birra in casa. La birra può essere prodotta in casa in maniera semplice scegliendo gli ingredienti migliori. In questo modo è possibile fare la birra senza troppa difficoltà. Le birre possono anche essere fatte senza fermentazione, oppure con l’utilizzo di malto e luppolo selezionato, anche ad alta fermentazione.

Ma come viene fatta la birra artigianale in italia e nel mondo, sempre a casa? Innanzitutto per una buona birra è necessario aggiungere del malto artigianale. La produzione semplice nel fare le diverse ricette, tutte fatte da orzo, luppolo, il procedimento sempre simile, gli ingredienti selezionati, un attento imbottigliamento. Per produrre la birra in casa potete leggere queste guide (in basso) oppure acquistare l’attrezzatura e prepararsi a stappare!

Il gusto, il sapore della birra dicono tutto, soprattutto per chi vuole davvero produrre buona birra. Non è un concetto astratto quello che parla di personalità e birra. Ed è per questo che ognuno di noi vuole fare una birra che risponda al suo gusto, a come è una birra buona.

Ecco perché vediamo in questo articolo come fare una buona birra a casa propria, nella propria abitazione e con pochi mezzi a disposizione. Si vedrà che si possono imitare le birrerie migliori e i mastri birrai più bravi al mondo.

La birra artigianale fatta in casa è una tipologia di produzione della birra. Fare la birra in casa è una maniera sicuramente per spendere meno soldi. Infatti produrre la birra direttamente con i propri strumenti, acqustando un semplice kit di produzione birra si possono fare birre artigianali di ottima qualità a costo di produzione! Un kit si può trovare facilmente online, da negozi più specializzati come dal fidato amazon.

Si può fare una birra dal sapore forte o leggero a seconda del gusto, e ovviamente in quei casi il metodo di produzione varia da birra a birra. E’ importante leggere bene questa guida per fare la birra artigianale e fatta in casa per capire come fare la birra artigianale che abbia il sapore migliore.

I dettagli tecnici della produzione di birra artigianale fatta in casa sono abbastanza semplici, e chiunque può fare da sé dell’ottima bevanda alcolica come la preferisce, utilizzando semplicemente dei kit per produrre la birra. Ecco come fare la birra fatta in casa.

Ecco perchè sicuramente fare la birra in casa conviene. Con o senza kit di produzione birra, nel caso in cui si decide di farlo con un kit per la birra, il costo a partire dai 50-60 euro. C’è poi da mettere in conto il costo dei materiali (malto, luppolo, etc) che comunque non arriva ai 20 euro per produrre diverse bottiglie di birra.

Non è difficile riuscire a farsi una bella bevuta grazie alla produzione fai da te! Quando si scelgono gli ingredienti da utilizzare bisogna sicuramente osservare determinate regole per la birra fatta in casa. Infatti un malto è diverso dall’altro, poi soprattutto se si decide di fare una birra doppio malto.

Inoltre c’è da considerare il luppolo, che dev’essere di qualità. E l’acqua che si utilizza, ovviamente, è determinante per stabilire sapore e gusto della birra.

Un altro fatto da tenere in considerazione è il tempo per la fermentazione della birra, bisogna stare attenti che non passi troppo tempo e nemmeno troppo poco. Quando la birra è pronta può essere versata ed imbottigliata.

Anche l’imbottigliamento è una cosa abbastanza delicata per come si fa la birra artigianale in casa, bisogna fare in modo che i tappi non si aprano o le bottiglie scoppino. Infatti le bottiglie potrebbero scoppiare se non sono chiuse nella maniera appropriata.

E’ importante consultare delle guide per fare la birra in casa, altrimenti si rischia di fare pasticci. Ovviamente è comunque sempre l’esperienza a dirci che birra stiamo facendo in funzione del nostro gusto. Così si può ottenere l’ingrediente segreto su come fare la migliore birra artigianale direttamente da casa. E chi produce la birra in casa lo fa anche per diventare un esperto nella produzione di birra!

E quindi, in un modo o nell’altro, avere una birra fatta in casa e pergiunta artigianale può essere un’ottima soluzione per risparmiare tutti quei soldi spesi in birra ed avere bottiglie di birra buona per pochi centesimi, a costo “di produzione” 🙂

Ecco un ottimo video su come fare la birra in casa, riprodotto anche qui in basso, realizzato e registrato da BrewingFriends.



Altre risorse utili  possono essere:

  • birra fatta in casa: la birra fatta e prodotto nella propria abitazione, spesso con l’ausilio di kit di produzione appositi.
  • birra fatta in casa consigli: ovvero alcuni consigli per produrre la birra artigianale direttamente in casa e con i propri strumenti. consigli sui malti, sull’orzo, sul luppolo, sull’acqua, sullo zucchero, sulla fermentazione e sull’imbottigliamento. Quali accessori utilizzare per la homebrew e consigli utili per chi vuole fare la propria birra homemade.
  • birra fatta in casa forum: un forum dove trovare novità sulla birra fatta in casa e dintorni. trucchi, chiacchiere con chi di birra artigianale se ne intende, e vuole solo il meglio dal proprio bicchere.
  • birra fatta in casa imbottigliamento: ovvero sezione dedicata all’imbottigliamento. come imbottigliare la birra al meglio per avere un ottimo prodotto finito che si conserva buono fino al bicchiere.
  • birra fatta in casa kit: i kit per la produzione di birra artigianale. quali scegliere, come sceglierli e come produrre la birra in casa grazie ai kit per fare la birra. tutto quello che vorreste sapere per poter finalmente bere una bevanda prodotta da sè!
  • birra fatta in casa kit prezzi: i prezzi di tutti i kit di birra presenti sul mercato. si valuteranno offerte e costi per la produzione della birra in casa con un kit per birra.
  • birra fatta in casa procedimento: il procedimento della birra. come produrre la birra in casa, processo completo passo per passo. istruzioni per fare la birra in casa artigianale che possa soddisfare il gusto del produttore, direttamente sceglie le materie prime per realizzare la sua combinazione di birra perfetta!
  • birra fatta in casa ricetta: la ricetta (e le ricette) per fare le birre in casa. è un ricettario fantastico di ricette per fare la birra in casa e ricette da abbinare alla birra, per pranzi e cene a base di .. birra. birra fatta in casa ricette e ricette per birra fatta in casa.
  • birra fatta in casa senza kit: ovvero come fare la birra in casa senza bisogno di un kit birra artigianale. come fare procedimenti per fare la birra da sè, in cantina, oppure dove si vuole. basta che si fa una birra di qualità 🙂

Risparmio birra artigianale

La birra artigianale aiuta a risparmiare.

E’ utile risparmiare producendo la propria birra fatta in casa. In questo modo è possibile bere della birra di qualità fatta secondo i propri gusti, e pagando molto meno che le birre commerciali ma anche quelle artigianali ottenendo miglior qualità ad un prezzo basso!

Arriva la svolta contro la crisi. Le birre costano sempre di più, le accise costano. L’Heineken produce sempre più birra di merda a prezzi sempre più alti. Le birre artigianali costano troppo. E tu cosa fai? Ti rinchiudi nel circolo vizioso delle birre lydl?

Immaginavo. Ma c’è un modo di bere birra di qualità a prezzi bassissimi. C’è un ottimo modo, ed è quello di produrre la birra artigianale direttamente in casa. Quello che serve è semplicemente un kit produzione birra (si trovano in commercio anche a poche decine di euro) per avere una birra di qualità elevata e dagli alti standard. Allo stesso tempo una birra super economica, tanto che puoi berne quante ne vuoi! Ovviamente occhio a non esagerare.

Produrre la birra in casa è semplicissimo, e anche molto economico. Quando si ha una birra come si deve si beve sicuramente meglio e si sta meglio tutta la giornata. Pensa ad avere una birra che piace un sacco. Una birra che si beve facilmente e che lascia dentro un forte senso di pienezza. Una birra prodotta a gusto, autoprodotta e fatta in casa. Queste sono le birre più buone, le migliori birre grazie alle quali si può risparmiare e allo stesso tempo bere una bevanda di qualità e fatta al meglio. Ecco perché una birra è sempre una birra. Soprattutto se artigianale.

Ancora meglio se home brewing, di qualità per dare sfogo a tutte le tue migliori sensazioni. Ecco quello che veramente ci rende felici. Una buona birra, insieme con gli amici. Ecco quello che tutti pensano di conoscere, si fanno sempre tanti corsi e si imparano tante cose. Ma un corso su come fare la birra in casa ancora non c’è, una buona birra artigianale auto prodotta che lascia in bocca il sapore unico e intenso delle birre artigianali.

L’economia che facciamo ci porta a scegliere posti per vedere cose nuove che ancora non avevamo visto. Aspettando quella nicchia di mercato che ci porti un po’ di economia in tasca.

Una birra autoprodotta è la soluzione di tutti quelli che vogliono risparmiare.

Ecco quello che mi piace davvero. Avere una birra artigianale e fatta con passione ed amore. Avere una birra che fa per me. Come la voglio. Una delle migliori bevande da bere insieme con gli amici. In ogni momento.

Ma poi un link avrà veramente una connessione stabile tra birra e bicchiere.

Introduzione alla storia della birra

La storia della birra è molto antica. Le prime scoperte relative alla produzione di birra nella storia risalgono agli antichi egiziani, e probabilmente anche prima (con i Fenici).

Dalle sue prime apparizioni la birra ha continuato ad essere presente nelle società di ogni tempo, e la birra nel tempo ha acquistato sempre più popolarità, tanto da essere considerata una delle bevande alcoliche più consumate al mondo.

La birra artigianale è sempre più presente nei pub, nei locali così come in supermercati e nelle case di ognuno di noi. Ovviamente esistono tantissimi tipi di birra artigianale, e comunque resta una delle nicche di mercato più floride e pare anche sempreverdi.

Le birre artigianali vengono prodotte in modi diversi, e talvolta si trovano microbirrifici a produzione limitata, altre volte anche produzioni più massiccie (si pensi alla birra belga, esportata nei pub di tutta Italia e del mondo).

In questa sezione del sito si esplorerà quindi la storia della birra e notizie storiche sulla birra, dalle sue origini fino ai giorni nostri. Tutte le notizie e le curiosità storiche sulla birra e sulla birra artigianale, su come veniva prodotta tanto tempo fa e su come invece viene prodotta oggi. Si vedranno le differenze delle diverse epoche storiche in relazione alla produzione e al consumo di birra nelle società del tempo, così come nelle società moderne.

Infatti nonostante culture così lontane tra loro, la birra resta una delle bevande più consumate per la maggior parte di queste culture. Anche ad esempio in Italia, dove è molto presente anche la cultura del vino di qualità, la birra resta sempre e comunque una bevanda consumata da giovani e da più grandi. Accompagnata da pizza, aperitivi, ma anche da serate in discoteca, locali e pub.

La birra dunque, dalla più commerciale alla più raffinata e di nicchia, nel passato e nella società dei giorni nostri.

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La birra, le serate e la buona birra fatta in casa

Non c è niente di meglio che una buona birra artigianale per rilassarsi un po’. Niente di meglio che una birra artigianale per stare un po’ di tempo in tranquillità, da soli o in compagnia. Se accompagnata poi con degli aperitivi, è ancora più buona!

La birra è ideale quando si esce con un amico che non si vede da tanto tempo. Una birra è buona per una serata in compagnia del partner, sia in eventi più classici che in altri più alternativi.

Insomma, l’importante è che quello che piace davvero sia la birra, e il locale verrà da sè. Quando si parla di birra artigianale non si può non pensare alla birra autoprodotta, alla birra fatta in casa, per imparare un passo alla volta.

E una volta che si sono fatti tanti esperimenti per produrre una birra ideale, dosando le proporzioni e le dosi degli ingredienti. Cambiando i tipi di malto, acquistando luppoli diversi. E per chi vuole investire qualcosa in più, sicuramente un kit di produzione adeguato sarebbe la soluzione migliore.

E’ necessario prendere i kit di produzione migliori, al fine di ottenere una buona qualità per la propria birra fatta in casa. Una volta che si apprende come farla e quali ingredienti utilizzare, si inizia a conoscere il gusto che cambia in base alle modifiche che si fanno.

Fino ad arrivare alla qualità della birra che si vuole, quella che piace di più. E allora perchè no, ci starebbe benissimo in questi casi una cena tra amici, per stappare un po’ di birre dal gusto unico che ha voluto dare il produttore.

Un microbirrifico fatto in casa, con pochi materiali e poco spazio. Un po’ di pazienza e si possono creare birre di ottima qualità, e fare una birra unica e fatta in casa, proprio come piace!

La nuova moda: i kit di produzione “birra fatta in casa”

I kit di produzione per fare la birra artigianale in casa sono sempre più di moda tra giovani e anche più grandi che amano bere una birra di qualità. Fare la birra in casa non è infatti complicato. Fare la birra con i kit di produzione richiede pochi giorni di preparazione, e in tempi non troppo lunghi (ovviamente va considerato il tempo necessario per la fermentazione) permette di avere una birra di qualità spesso superiore rispetto a quella della birra prodotta industrialmente.

Grazie ai kit di produzione birra, che hanno costi anche contenuti (con prezzi a partire dai 70 euro), è quindi possibile produrre la propria birra, secondo i propri gusti, e bere qualcosa fatta in casa, artigianalmente e con il cuore.

Questi kit per fare la birra sono infatti l’ideale per chiunque voglia bere una birra artigianale di tutti i tipi e le tipologie, senza spendere troppi soldi.

Per preparare la birra in casa quello che serve è del malto e del luppolo (se ne possono trovare di molto buoni in vendita online, sia direttamente in polvere ovvero pressati e macinati, sia interi e quindi poi da pestare direttamente da sè), acqua, zucchero, e tanta acqua!

Una volta preparata la soluzione di birra, è necessario lasciarla nel kit di produzione per diverso tempo (il tempo necessario per la fermentazione della birra), fino a quando, finalmente, la birra sarà pronta per essere bevuta.

La birra poi dev’essere versata nelle bottiglie, che devono poi essere chiuse ermeticamente con dei tappi appositi.

Quando è passato il tempo sufficiente, la birra sarà dunque pronta per essere bevuta! La qualità della birra dipende dalla propria bravura ed esperienza nella preparazione. Una volta che si diventa esperti nel produrre birra artigianale, sicuramente si sapranno le dosi e le combinazioni giuste per ottenere e produrre della ottima birra artigianale, secondo i propri gusti.

Infatti il gusto e il sapore della birra varia molto in base allo zucchero che si utilizza, al malto, al luppolo e a tante altre varianti.

Oltre ovviamente al kit di produzione, che più è buono più permette di produrre birra di qualità ottima.